05 settembre 2007

Giornalisti in fuga da Mogadiscio

Il sindacato nazionale dei giornalisti Somali (Nusoj) ha lanciato l’allarme contro “l’ondata di terrore” che ha costretto numerosi giornalisti a fuggire da Mogadiscio e cercare riparo nei paesi circostanti. Secondo la nota, almeno una trentina di giornalisti ha lasciato negli ultimi giorni la capitale somala dopo aver ricevuto ripetute e realistiche minacce di morte. Almeno una decina di questi, però, si troverebbero bloccati alla frontiera con il Kenya, chiusa dallo scorso dicembre, da quando cioè sono iniziate le operazioni militari etiopi che hanno portato alla cacciata delle Corti Islamiche e all’insediamento nel paese del governo federale di transizione. "Chiediamo al governo di transizione di aiutare questi giornalisti ad entrare in Kenya e chiediamo alla comunità internazionale di prestare attenzione anche a questo aspetto della grave crisi umanitaria che investe il paese” scrive in una nota Omar Faruk Osman, segretario generale del sindacato, il quale, rivolgendosi al Kenya, ricorda come Nairobi abbia “un obbligo internazionale nell’aprire le sue porte ai civili in fuga e permettere loro si restare nel loro territorio in maniera legale”. La situazione, aggiunge Faruk Osman, “prova quanto sia diventato pericoloso fare il giornalista in Somalia”, per questo “chiediamo alla comunità internazionale di fornire aiuto umanitario a questi giornalisti in fuga”. Dall’inizio del 2007 sono sette i giornalisti somali assassinati.

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