26 agosto 2007

Ucciso un altro reporter



Un altro giornalista somalo è stato ucciso oggi in circostanze ancora da chiarire. La Misna lo ha appreso da fonti locali, le quali precisano che Abdulkadir Mahad Moallim Kaskey, corrispondente dalla provincia sud-occidentale di Gedo per Radio Banadir, è morto questa mattina presto nel villaggio di El Ilan, quando uomini armati non identificati hanno aperto il fuoco contro il minibus su cui viaggiava il giornalista. Nell’attacco anche un altro passeggero sarebbe rimasto ferito. Abdulkadir era anche un membro del principale sindacato dei giornalisti somali, Nusoj, il cui segretario, Omar Faruk Osman, oggi ha denunciato l’omicidio, definendo l’attacco “un atto organizzato”. Faruk ha chiesto alla comunità internazionale di “condurre indagini internazionalI sulla recente ondata di uccisioni di giornalisti” in Somalia. Abdulkadir è il terzo giornalista ucciso in Somalia nelle ultime due settimane, mentre molti altri professionisti dell’informazione nel paese continuano a ricevere minacce di morte.

Sono andato a visitare due radio locali che hanno anche siti internet. Shebele e Benadir. Ho visitato i loro studi. Ho parlato a lungo con i direttori. Erano onorati di ricevere ospiti italiani. In Somalia c’e’ ancora, effettivamente, molta voglia d’Italia. Gli ho chiesto come si puo’ fare il giornalista qui. Hanno risposto sicuri, tracciando programmi e progetti. Ma poi ho chiesto ancora: ma si puo’ essere liberi a fare i giornalisti in Somalia? Non hanno capito la domanda, e mi hanno offerto cocacola. Mogadiscio, dicembre 2003

12 agosto 2007

Assassinato l'ultimo giornalista libero


Ali Iman Sharmarke, uno dei più raffinati intellettuali somali, comproprietario e direttore della stazione radiotelevisiva Horn Afrik, è stato assassinato a Mogadiscio ieri mattina mentre rientrava dal funerale di un altro giornalista ammazzato poche ore prima, Mahad Ahmed Elmi, direttore di Radio Capital. Sharmarke aveva appena finitol’orazione funebre,una durissima requisitoria contro la violenza politica che sta sconvolgendo Mogadiscio: «L’assassinio – aveva detto – è stato organizzato per bloccare una voce libera e indipendente che ha descritto le sofferenze della gente di Mogadiscio e le ha fatte conoscere al mondo. Elmi era un simbolo di neutralità. I killer saranno individuati e assicurati alla giustizia». A questo punto il direttore di Horn Afrikè risalito in auto con una delle sue croniste più brave, Falastin Ahmed. L’assassino era in agguato e ha fatto detonare la mina telecomandata al momento in cui l’auto di Sharmarke vi passava sopra. Il direttore di Horn Afrik è stato colpito in pieno dalle schegge ed è morto quasi subito. Falastin è stata leggermente ferita (…) Ali Iman Shermarke era cittadino canadese, ma nove anni fa era tornato nella sua Mogadiscio per installare la prima radio e televisione libera del Paese. (…)Molti lo indicavano come un buon futuro leader per un Paese stretto tra i vecchi politici laici, ereditati dai tempi di Siad Barre ma ancora sul palcoscenico somalo, e i nuovi giovani rampanti islamici. Corriere.it
Ad aprile avevamo pubblicato un'intervista ad Ali Iman Sharmarke